Basilica di San Francesco d'Assisi
La Basilica di San Francesco è situata ad Assisi,
in Umbria, ed è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità. Tutto il complesso architettonico verrà completato
nel giro di poco più di un secolo. Per costruire questa
chiesa vengono chiamati maestri architetti, artigiani
e pittori tra i più grandi del mondo allora conosciuto.
Nel 1230 la salma di Francesco viene trasferita dalla chiesa di San Giorgio (la futura chiesa di Santa Chiara) per essere tumulata nella basilica costruita in suo onore. Sepolto sotto l'altare maggiore in un luogo inaccessibile nei secoli, si perde memoria del punto preciso dove si trova il corpo di Francesco. In seguito al ritrovamento nel XIX secolo, viene scavata la cripta. Assisi diviene così, per tutti i pellegrini, una tappa fondamentale lungo il viaggio per Roma.
Il complesso è formato da due chiese sovrapposte e indipendenti. Entrambe, nel progetto iniziale, hanno navata unica con transetto sporgente e abside. In seguito, quella inferiore, verrà arricchita di cappelle laterali. A ridosso del fianco absidale si alza l'altissima torre del campanile romanico, con un gioco di cornici e archetti pensili che ne spezzano la corsa verso l'alto.
Nel 1230 la salma di Francesco viene trasferita dalla chiesa di San Giorgio (la futura chiesa di Santa Chiara) per essere tumulata nella basilica costruita in suo onore. Sepolto sotto l'altare maggiore in un luogo inaccessibile nei secoli, si perde memoria del punto preciso dove si trova il corpo di Francesco. In seguito al ritrovamento nel XIX secolo, viene scavata la cripta. Assisi diviene così, per tutti i pellegrini, una tappa fondamentale lungo il viaggio per Roma.
Il complesso è formato da due chiese sovrapposte e indipendenti. Entrambe, nel progetto iniziale, hanno navata unica con transetto sporgente e abside. In seguito, quella inferiore, verrà arricchita di cappelle laterali. A ridosso del fianco absidale si alza l'altissima torre del campanile romanico, con un gioco di cornici e archetti pensili che ne spezzano la corsa verso l'alto.
Tempio di Minerva
Il tempio risale al periodo tardo repubblicano,
cioè al I sec. a. Cristo. Fu eretto dai quatuorviri
Gneo Cesio e Tito Cesio Prisco a loro spese, ma probabilmente
non fu dedicato a Minerva, come si pensò in seguito
al ritrovamento di una statua femminile, bensì ad
Ercole, di cui si è trovato una lapide votiva. La
facciata è sorprendentemente ben conservata, ancora
nello stato originale, con le sue sei colonne scanalate,
con capitelli corinzi, che poggiano su dei plinti
che, per mancanza di spazio, sono collocati sulla
scalinata che si inoltra nel pronao. Nel 1539 nella
sua cella a pianta rettangolare, si costruì la chiesa
di S. Maria sopra Minerva , ulteriormente modificata
in stile barocco nel XVII secolo.
Palazzo del Capitano e del Popolo
Costruito tra il 1212 e il 1305, è il primo
palazzo pubblico che si insedia nella piazza del Comune,
a ridosso del Tempio di Minerva. Nella facciata del Palazzo del Capitano e del Popolo sono murati
le misure per la seta, il lino e la lana, ma anche
le sagome dei mattoni e delle tegole per l'edilizia.
Nel primo riquadro del ciclo di S. Francesco nella
chiesa superiore si nota che la Torre del Popolo manca
ancora della sua parte terminale, finita solamente
nel 1305. Un restauro del 1927 ha sfalsato
l'aspetto originario del palazzo.
Basilica Santa Maria degli Angeli
La Basilica di Santa Maria degli Angeli di imponenti
dimensioni (è la settima in ordine di grandezza fra
le chiese cristiane) forse poco si addice ai dettami
di semplicità francescani, fu però necessaria per
poter accogliere le masse dei pellegrini in visita
alla Porziuncola, la primitiva Cappella di Santa Maria
degli Angeli, che San Francesco ricevette in dono dai
Benedettini del Subasio e che divenne il nucleo del
primo convento, e alla Cappella del Transito, luogo
nel quale San Francesco morì il 4 ottobre.
Rocca Maggiore
Documentata per la prima volta nel 1174, la
Rocca era stata costruita come castello feudale tedesco.
Federico di Svevia, il futuro imperatore Federico
II vi passò alcuni anni della sua infanzia (fu infatti
battezzato ad Assisi nel 1197, all'età di tre anni),
affidato alle cure di Corrado di Urslingen. Un anno
più tardi, durante un'assenza di Corrado, durante
dei moti popolari indipendentisti, la Rocca fu distrutta
dagli Assisani. Soltanto nel 1367 il Cardinale Albornoz
la ricostruì riutilizzando le mura merlate esterne
occidentali e parti delle mura interne. Nel 1458 il
Signore di allora, Jacopo Piccinino, fece costruire
il torrione dodecagonale e il lungo muro di collegamento;
Papa Sisto IV restaurò il mastio nel 1478 e Paolo
III fece erigere nel 1535-38 il torrione circolare
vicino all'ingresso.
Eremo delle Carceri
Sito a 4 chilometri da Assisi, a 791 metri di
altitudine sulle pendici del monte Subasio, l'Eremo
delle Carceri sorge nei pressi di grotte naturali,
frequentate da eremiti già in età paleocristiana,
ove San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano nella
contemplazione e nella preghiera.
Donato dal Comune di Assisi ai benedettini, questi ultimi lo cedettero infatti a San Francesco affinché si potesse "carcerare" nella meditazione. Ampliato nel 1400 d.C. da San Bernardino da Siena con la costruzione della Chiesa di Santa Maria delle Carceri, che ha inglobato una primitiva cappella preesistente a San Francesco, e di un piccolo convento, l'eremo è posto in un bosco di lecci secolari circondato da grotte e da piccole cappelle ove i pellegrini si ritirano ancora oggi in contemplazione. Provenendo dalla strada che sale il monte Subasio, si prosegue per un acciotolato fino ad una volta in muratura, oltrepassata la quale si trova il "Chiostrino dei frati", una terrazza triangolare che si affaccia a strapiombo sul fosso delle carceri. Alle estremità del chiostro vi sono le porte che conducono al refettorio dei frati e alla Chiesa di Santa Maria delle Carceri. Al piano superiore del refettorio sono situate le celle dei frati.
Donato dal Comune di Assisi ai benedettini, questi ultimi lo cedettero infatti a San Francesco affinché si potesse "carcerare" nella meditazione. Ampliato nel 1400 d.C. da San Bernardino da Siena con la costruzione della Chiesa di Santa Maria delle Carceri, che ha inglobato una primitiva cappella preesistente a San Francesco, e di un piccolo convento, l'eremo è posto in un bosco di lecci secolari circondato da grotte e da piccole cappelle ove i pellegrini si ritirano ancora oggi in contemplazione. Provenendo dalla strada che sale il monte Subasio, si prosegue per un acciotolato fino ad una volta in muratura, oltrepassata la quale si trova il "Chiostrino dei frati", una terrazza triangolare che si affaccia a strapiombo sul fosso delle carceri. Alle estremità del chiostro vi sono le porte che conducono al refettorio dei frati e alla Chiesa di Santa Maria delle Carceri. Al piano superiore del refettorio sono situate le celle dei frati.